Il pedagno (DSMB), quale scegliere?

Il pedagno o, dall'inglese, DSMB (Delayed Surface Marker Buoy) non è altro che un pallone utilizzato dal subacqueo, in immersione, e si lancia da sott'acqua per comunicare con la superficie.

Spesso viene confuso con SMB (Surface Marker Buoy), ovvero, un pallone che viene gonfiato in superficie e resta fisso per segnalare la presenza di un subacqueo in immersione.

Non esistono delle vere e proprie regole relative alle caratteristiche del pedagno, ovvero, non ci sono vincoli legati alla dimensione, al colore o alla struttura; esistono semplicemente delle esigenze e delle regole-non-scritte e di uso comune.

 

Ok, ma allora come si fa a scegliere un pedagno?

 

Per poter scegliere un pedagno dobbiamo capire prima quali sono le sue funzioni e perché si usa. Vediamole insieme:

  • Mancata presenza della boa di superficie (SMB)
  • Emersione in acque libere
  • Segnalazione di un problema
  • Segnalazione della presenza in caso di smarrimento
  • Invio messaggi in superficie

 

Vediamo le varie casistiche (che non sono comunque esaustive) nel dettaglio.

 

Mancata presenza della boa di superficie

Può capitare, per sbadatagine, dimenticanza o semplicemente esigenze legate alla logistica del luogo di immersione, che non sia presenta la boa di superficie (SMB). Riemergere senza un'adeguata segnalazione può causare problemi (es. passaggio di barche - che per legge "devono" transitare ad una distanza di 100 metri dalla boa di segnalazione sub - ).

Per evitare problemi, prima di riemergere diventa quindi necessario lanciare la DSMB.

 

Emersione in acque libere

Alle volte può capitare che si abbia la necessità di riemergere in mezzo al mare, lontano dalla riva, dalla barca o dalla boa di superficie. Come per il punto precedente, diventa quindi necessario lanciare la DSMB per segnalare la propria presenza.

L'utilizzo del pedagno e la segnalazione della propria posizione diventa d'obbligo nel caso di immersioni in corrente in cui il punto di recupero è, per forza di cose, lontano dal punto di ingresso. In questo caso il pedagno aiuta la barca di appoggio ad individuare il gruppo/subacqueo.

 

Segnalazione di un problema

Ci auguriamo sempre che non capiti nulla durante la pratica di questo stupendo sport, ma come ogni situazione di vita vissuta, anche la subacquea può metterci davanti a delle difficoltà e/o delle problematiche. In questo caso, diventa quindi molto importante avere il pedagno durante un'immersione e riuscire a segnalare un problema in superficie.

Un esempio per tutti: se si resta incastrati sott'acqua e non si riesce a liberarsi, il lancio del pedagno può salvarvi la vita!

 

Segnalazione della presenza in caso di smarrimento

Può capitare, per vari fattori che un subacqueo in immersione si stacchi dal gruppo e si ritrovi da solo (corrente, poca visibilità..."distrazione"). La procedura ed il corretto comportamento da tenere, in casi come questo, dovrebbe essere chiaro a tutti, e l'utilizzo del pedagno può aiutare il barcaiolo e/o il gruppo ad individuare un subacqueo facilmente (es. si rimasti da soli dopo alla fine di un'immersione e sappiamo tutti che è necessario effettuare delle soste di sicurezza/decompressione, prima di riemergere).

Nel caso di mare mosso e onde alte, l'utilizzo del pedagno, anche in questo caso, può essere l'unico indicatore della nostra presenza in acqua.

 

Invio messaggi in superficie

Alle volte diventa utile attaccare fogli (del wetnote) o amenicoli (concordati in precedenza) per comunicare direttamente con la superficie senza dover riemergere.

 

Ora che abbiamo visto quali possano essere le più comuni esigenze legate all'utilizzo del pedagno, ci risulta più facile capire quale scegliere.

Il tutto si riassume con l'esigenza di essere visibili in mare nel caso di diverse condizioni (mare mosso, crepuscolo, notturna) e comunicare la nostra presenza in acqua.

 

Fatta questa doverosa premessa, possiamo dire che i pedagni si dividono grosso modo in tre tipologie:

 

  • aperto sotto
  • sigillato e con gonfiaggio mediante valvola
  • misto

 

Pedagno aperto sotto

è un pallone con un'apertura sul fondo e che quindi ne consente il gonfiaggio con l'erogatore secondario o utilizzando le bolle che fuoriescono dall'erogatore primario.

Il vantaggio è quello di essere facilmente gonfiabile; lo svantaggio che, una volta in superficie, se non teso correttamente, può cadere di lato e sgonfiarsi.

 

Pedagno con gonfiaggio mediante valvola

al contrario è del primo, è un pallone completamente chiuso, con una valvola per il gonfiaggio ed una per scaricare l'aria al suo interno ed una valvola di sfogo in caso di gonfiaggio eccessivo. Può essere gonfiato con la bocca o con la frusta della muta stagna o del gav

Ha il vantaggio che una volta in superficie non rischia di sgonfiarsi  come il primo; lo svantaggio è relativo al fatto che necessita un "po' di pratica in più" nella gestione proprio le modalità di gonfiaggio.

 

Pedagno misto

É proprio una fusione dei primi due, quindi con una valvola di gonfiaggio, ma con la possibilità di utilizzare anche l'erogatore secondario.

 

Personalmente preferisco i pedagni con valvola di gonfiaggio.

 

Proprio in virtù di quanto abbiamo esaminato all'inizio, possiamo anche capire la lunghezza che ci serve per la DSMB. Il tutto non deve essere troppo piccolo, pena la non funzionalità dello strumento, ma neanche troppo grande, dato che gestire una mole ingente di sollevamente potrebbe comportare un po' di problemi.

 

1-1,5 metri sono più che sufficienti.

 

Relativamente al colore, come già anticipato, non esiste una vera e propria regola ed il tutto può variare all'interno di un gruppo a seconda degli accordi presi.

Solitamente si utilizza l'arancione/rosso per le segnalazioni normali ed il giallo per segnalare eventuali problemi.

 

Ok, ma come faccio a non perderlo dopo il landio?

 

Il pedagno ovviamente non si utilizza da solo, ma viene legato ad una sagola che a sua volta viene gestito da uno spool o da un reel. Una sagola di una 30ina di metri va più che bene per diverse situazioni.

 

Io sono un sostenitore del fatto che il lancio della DSMB vada appresa già dal primo livello (Open Water Diver) e che richieda comunque un certo allenamento, poiché trovarsi a lanciare il pallone in una situazione di stress, quando non lo si è mai fatto, può creare più problemi che altro.

 

Insomma, la sicurezza sott'acqua è la prima cosa e tutto parte, come dico sempre, dalla testa!


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